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Lotta

QUARANTUNO BIS

cella 2×3 metri
isolamento per ore 23
1 ora d’aria – in un cubo di cemento
nessun contatto fisico
deprivazione sensoriale
1 ora di colloquio al mese
censura della posta

41 BIS
Dal 20 ottobre l’anarchico Alfredo Cospito protesta contro la misura di 41 bis a cui è sottoposto con l’accusa di strage contro la sicurezza dello stato. Cospito è in carcere da più di 10 anni – di cui 6 scontati in regime di alta sicurezza – ma pochi mesi fa la corte di cassazione ha ridefinito il reato decidendone la reclusione in regime di 41 bis, regime di detenzione ai limiti dell’inumano, che ha molto in comune con le pratiche di tortura.
Empatizzare con le persone detenute viene diffusamente considerato indecoroso, sconsiderato, lesivo delle libertà e dei diritti. MA. Ma lo sciopero della fame del prigioniero Cospito porta le questioni del “carcere duro” e dell’ “ergastolo ostativo” di fronte ai nostri occhi e si impone come occasione per riconsiderare completamente il sistema carcerario che finisce col nascondere – quando non con il seppellire – al suo interno le persone devianti, irregolari, ribelli.
Il 41 bis in particolare e il sistema carcerario intero non sono che uno strumento annichilente e ritorsivo.
Uno strumento che si legittima sulla base di già discutibili intenzioni di correzione e riallineamento ad un sistema capitalistico insostenibile e dannoso, che viene ulteriormente brutalizzato e sfogato come punizione o arma di vendetta, rivelandosi, infine, come completo fallimento.
Uno stato che si fregia di proteggere e garantire diritti e libertà costituzionali dovrebbe quntomeno essere in grado di affrancarsi dal giustizialismo e impedire che la legge venga usata in modo violento ed abusante, utilizzata come leva di ricatto e di vendetta. Leggi, regolamenti, la costituzione non sono che carta straccia se si derogano i diritti fondamentali e i principi di uguaglianza sostanziale e giustizia sociale ce l’hanno ispirata.
Parlare di pena in uno stato democratico significa considerare non soltanto questioni d’ordine giuridico, ma anche etico. Ed eticamente parlando è necessario – urgente – smettere di far finta che in talune circostanze i diritti fondamentali delle persone non vengano deliberatamente violati proprio da quelle istituzioni che dovrebbero, invece, esistere in primis per garantirli e proteggerli.
SABATO 18 FEBBRAIO alle ORE 10:30 in piazza san giovanni PRESIDIO E VOLANTINAGGIO in solidarietà con Cospito – contro il 41 bis e per una società contro le galere.
Pensiamo che questa non debba essere solo la battaglia di militanti, attiviste e anarchici ma che invece riguardi tutte le persone che credono esista un valore nella parola “diritti”.
A tutta quelle parte di società che pensa che sia inammissibile seppellire le persone in vita e che crede lo sia ancora di più quando a farlo è lo stato nel pieno dei suoi poteri, chiediamo di prendere parte a questa lotta per la libertà.